# Estero Hondo, Punta Rucia, La Isabela - Cosa fare a Santo Domingo ? - Santo Domingo Staff

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# Estero Hondo, Punta Rucia, La Isabela

Il Santuario de Mamíferos Marinos di Estero Hondo ( area protetta situata nel municipio di Villa Isabella ), è una zona decisamente troppo poco conosciuta e pubblicizzata.
E' relativamente semplice da raggiungere e merita certamente una visita. Quando nel mio viaggio del 2014 mi sono recato a Jarabacoa, ho notato un cartello ( molto piccolo ) che reclamizzava questa area. Mi sono promesso di ritornarci e, a febbraio 2015, ho convinto il mio compagno di avventura ed amico Cristiano ad andarci.
Siamo partiti in macchina da Sosua e fino al municipio di Villa Isabella, non abbiamo avuto problemi. Abbiamo, però, riscontrato un pò di difficoltà una volta raggiunto Estero Hondo perchè le indicazioni erano praticamente assenti e, quelle che c'erano, non erano posizionate correttamente e abbiamo fatto il giro tondo per un pò.
Poi ci siamo decisi a chiedere ed abbiamo trovato la strada giusta.
Prima di arrivare al Santuario, ci siamo fermati in una spiaggia molto selvaggia, completamente deserta dove potrebbe risultare molto piacevole passare del tempo.
E' un luogo particolarmente interessante, perchè solamente quì ed in un altro luogo dell'isola vive il Manatí.
L'area è protetta ed ha una superficie di 48,36 Km quadrati composti da territorio marino e terrestre.
E' una area ubicata in una zona bassa con la superficie acquatica abbracciata dalla montagna e sono queste le caratteristiche che danno il nome al Distretto Municipale di Estero Hondo.
I secchi boschi costieri, la storia, la cultura e la suggestiva ed interessante presenza del manatí, fanno di questo luogo in una zona estremamente interessante anche dal punto di vista dell'educazione ambientale.
Le mangrovie, aromales, cambronales, guayacanes, almacigo e altre specie di flora locali, danno il ben venuto ai visitatori.
Ogni zona del territorio, è in relazione con la presenza umana da più di 500 anni: gli europei si insediarono a  la Isabela e fondarono  la prima città del "nuovo mondo"; i resti dei tainos ritrovati nella zona indicano che quì esistevano popolazioni organizzate di abitanti; la spedizione del 14 giugno del 1959 nella quale un gruppo di giovani valienti provenienti da differenti paesi sbarcarono nella baia di Estero Hondo ed in altri punti dello stato cercando la maniera di liberare i dominicani dal regime dittatoriale Trujillista, molti di loro perdettero la vita ma diedero un bel esempio ai dominicani.
L'acqua è piena di coralli, pesci, crostacei e molluschi che fanno da cornice alla possibilità di osservare uccelli,
tartarughe marine ed altre specie.
Il vero ed indiscusso protagonista, però, è senza dubbio il  manatí, una especie nativa in pericolo di estinzione che a Estero Hondo ha la popolazione più numerosa dell'isola e, probabilmente, degli interi Caraibi.
Questo mammifero, fino al secolo scorso era molto abbondante non solo quì ma in tutte le Antille.
Conosciuto anche come “Vacca Marina”, aveva una stretta relazione con i taninos della zona che si alimentavano con la sua carne e costruivano utensili con le sue ossa.
Attualmente la popolazione di  manatí di Estero Hondo è di circa 40 esemplari e quì si possono ammirare allo stato libero e naturale.
Quotidianamente si muovono lungo la baia e salgono dal profondo del mare alla ricerca di alimenti che, generalmente, sono vegetali.
Per far conoscere i manatí, i cittadini di Villa Isabela si sono uniti nella  Unidad Municipal para el Patrimonio Comunitario (UMPC-Villa Isabela), un progetto appoggiato  dalla Agencia de Cooperación Internacional del Japón (JICA) attraverso il TURISOPP, il Ministerio de Turismo e il INFOTEP che vedendo la grande necessità di proteggere le specie esistenti nel Santuario hanno unito gli sforzi con il Ministerio de Medio Ambiente per creare un progetto pilota que possa promuovere la conservazione naturale dell'ambiente esistente.
Questa iniziativa, vuole risaltare i valori culturali e turistici di questa zona per promuovere un turismo sostenibile, il marchio del Municipio è “Ciudad de Manatí” e per questo vengono proposte visite guidate che hanno lo scopo di promuovere l'educazione ambientale della comunità e mostrino al mondo le bellezze naturali del luogo.
Con svariati sforzi, sono stati creati sentieri, un centro per i visitatori e un "mirador" dal quale si possono ammirare le bellezze della baia ed osservare come si muove liberamente il  manatí senza danneggiarlo in alcuna maniera.
Senza dubbio si tratta di un locale unico e degno di una visita.

PUNTA RUCIA - CAYO ARENA

La visita al Santuario si può tranquillamente abbinare con quella a Punta Rucia.
Da quì, infatti, si può raggiungere un piccolissimo ma altamente suggestivo atollo di sabbia bianchissima
che risponde al nome di Cayo Arena.
Anche in questo caso, come per la grande maggioranza delle escursioni, la visita a questo luogo
si potrà fare affidandosi ad una agenzia oppure da soli. Nel secondo caso ci si troverà di fronte a due vantaggi: il costo ridotto e la possibilità di evitare fermate inutili o poco interessanti.
Al contrario di Estero Hondo, per raggiungere questo posto ci sono innumerevoli indicazioni. Arrivati alla zona delle barche, basterà chiedere che subito vi si presenteranno delle persone per portarvi sull'atollo.
Si arriverà dopo un breve percorso in barca. Una volta arrivati si avranno a disposizione fruta e bibite senza limiti e pinne e maschera per esplorare i fondali ricchi di pesci.
Nella zona di Punta Rucia, va segnalata Playa Ensenada ( a 3 Km ): è preferibile visitarla
durante la settimana perchè nel week end è meta di dominicani che la colonizzano.
Di rilevante importanza, è il Parque Nacional La Isabela.
E' visitabile dalle 08:00 alle 17:00 ad un costo di 100 pesos.
E' un luogo di importanza storica perchè fu quì che Cristoforo Colombo si fermò ( dopo che scoprì che l' accampamento
che aveva creato precedentemente in un'altro luogo fu distrutto ) e fondò il secondo insediamento sull'isola.
Si possono visitare il Templo De Las Americas che è una ricostruzione della prima chiesa
di La Isabela, un museo che racconta le vicende passate di questi luoghi e playa Isabela.


 
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